villani adolfoAdolfo Villani scrittore, saggista, studioso delle trasformazioni politiche e culturali che la nostra provincia ha subito nel corso degli anni. È stato consigliere comunale, assessore ed anche sindaco di Capua, nonché consigliere regionale dal 1995 al 2005. Ailano è un piccolo borgo dell'alto casertano, è qui che si concentra l'interesse dell'autore ed in particolare sulla figura di nonno Enrico, classe 1871, deceduto nel 1945. "Massoneria, liberalismo e fascismo in Terra di lavoro. Alla scoperta di mio nonno, Enrico Villani, studioso, massone, fascista e primo sindaco di Ailano dopo la Liberazione del Sud", è questo il titolo imposto alla pubblicazione, edita da Frammenti. Il volume sarà presentato nel circolo Appio, a Capua, venerdì 26 novembre, ore 18. La sede dell'incontro è una delle realtà associative più antiche e frequentate della città, dove da qualche tempo si registra una fervente attività culturale, con la presentazione di libri, mostre e dibattiti. L'iniziativa sarà al centro del dibattito "Il passaggio dallo stato liberale al fascismo in Terra di Lavoro".
Con l'autore dialogheranno l'avvocato Vincenzo Chillemi, storico socio del circolo, più volte consigliere comunale e sindaco di Capua, con appassionata e devota attività politica nella Democrazia Cristiana e Giuseppe Menditto, presidente dell'associazione Frammenti. L'analisi antropologica che si evince dalla narrazione di Adolfo Villani evidenzia una generosa disponibilità dell'autore nell'offrire ai lettori riscontri oggettivi sulla politica in Terra di Lavoro e la contraddizione generata dalla "clamorosa" soppressione di quella che fu la più estesa provincia dell'Italia meridionale. È il 1927, prende corpo un vero e proprio laboratorio politico, Benito Mussolini tenta di allargare la forza e l'influenza del Partito Nazionale Fascista, generando la linea vincente su scala nazionale. La transizione dai governi liberali con l'affermazione del fascismo in Terra di Lavoro, si intrecciano strettamente con le vicende personali di Enrico Villani, un intellettuale che si trova ad essere protagonista di una fase cruciale della storia della sua terra. Formatosi alla scuola di un prete garibaldino, aderisce alla massoneria ed è amico di Alberto Beneduce, studia con interesse il patrimonio archeologico dell'area matesina, entra in contatto con Angelo Broccoli, aderisce al Partito Fascista soltanto nel 1923. Nel 1924 entra a far parte del direttorio provinciale e successivamente nominato Commissario Prefettizio per la gestione straordinaria del comune di Piedimonte d'Alife. In questo ruolo, Enrico Villani mette in luce che nella pregressa amministrazione c'era stata una vera e propria tangentopoli. Forse anche per questo, nel '26, viene espulso dal Partito Fascista. Il libro di Adolfo Villani accompagna il lettore in una generosa narrazione, che rappresenta parte della storia di Terra di Lavoro.

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