Ballare sotto lo stesso cielo. Era questo il senso che nel 1977 ispiro' Alan Sorrenti che propose "Figli delle stelle". Sono trascorsi quarantacinque anni da quello scorcio d'inverno, eravamo poco più che adolescenti e qui a Capua venne aperta la prima discoteca, si chiamava Ziki Paki. Brillante intuizione dei proprietari fu quella di invitare proprio il cantante in una indimenticabile serata qualche mese dopo l'inaugurazione. In men che si dica il brano rimase in tutte le classifiche musicali per lungo tempo. Alan Sorrenti da giovane cantautore aveva iniziato la sua carriera nel rock, la svolta con Figli delle stelle arriva in una notte, conseguenza spontanea di un percorso intrapeso negli States ed esperienze maturate con musicisti del calibro di Jay Graydon, David Hungate e David Foster. Il suo arrivo a Capua fu accolto con entusiasmo, in quella discoteca che in breve tempo sarebbe diventata un luogo di aggregazione e socializzazione per tantissimi giovani. Enzo Pozzuoli, Michele Bruno ed Ugo Marchesani (nella foto) erano i titolari, ed il cantante fu accompagnato dall’indimenticabile Ninnone, che da responsabile delle messaggerie musicali era distributore del disco. Ninnone era il responsabile del negozio Maddaluna in via Mazzini, nonché voce di Tele Radio Volturnia. Il dj ufficiale della discoteca era Prospero Cecere, che proprio attraverso le messaggerie riusciva ad avere le novità discografiche in anteprima, insomma, anticipava per lo Ziki Paki le produzioni musicali più attese. Il nome della discoteca, Ziki Paki, venne proposto da Ugo Marchesani, che conosceva generi musicali ante e dopoguerra, così, nell’ascoltare una canzone degli anni 30, che si chiamava ziki paki ziki bu, lanciò la proposta, immediatamente accettata. L’allestmento del locale, che poteva contenere un massimo di duecento persone, tante per i locali nella piazzetta del Seminario, venne curato dall’architetto Sergio Mariano.
Gli interni proponevano due piste per il ballo, di cui una centrale, ed una di dimensioni ridotte, quasi un prive'. Il primo Disck Jokey ad esibirsi, dicevamo, fu Prospero, subito dopo, in consolle ci fu Gianni che anticipo' l'ingresso trionfale nella conduzione delle serate a Francesco Virgilio, c'era l'angolo delle novità musicali presentate da Alberto, che conduceva un seguitissimo programma a Radio Capys, l'emittente creata da Nicola Barone con i fratelli Rendina e che trasmetteva da Santa Maria Capua Vetere. Immancabili le esibizioni live con "I Principi", tra cui alcuni dei componenti sono stati i maestri Ernesto Palange, Ernesto De Fortuna, Luciano Gheremedin, Vittorio Fusto, Ciro Guarino, Andrea Ventriglia, Paolo Fontana e Carmine Pezzullo. Sulla scia del successo invernale, lo Ziki Paki nell'estate del 1979, si propose anche in versione estiva, con una discoteca allestita nel complesso turistico "La Siesta" di Castelvolturno, gestito dagli indimenticabili Mariolina e Biagino Marchesani. Lo Ziki Paki e' una delle tante storie nel passato della nostra città, piacevolmente custodire nei ricordi di chi le ha vissute.
Gli interni proponevano due piste per il ballo, di cui una centrale, ed una di dimensioni ridotte, quasi un prive'. Il primo Disck Jokey ad esibirsi, dicevamo, fu Prospero, subito dopo, in consolle ci fu Gianni che anticipo' l'ingresso trionfale nella conduzione delle serate a Francesco Virgilio, c'era l'angolo delle novità musicali presentate da Alberto, che conduceva un seguitissimo programma a Radio Capys, l'emittente creata da Nicola Barone con i fratelli Rendina e che trasmetteva da Santa Maria Capua Vetere. Immancabili le esibizioni live con "I Principi", tra cui alcuni dei componenti sono stati i maestri Ernesto Palange, Ernesto De Fortuna, Luciano Gheremedin, Vittorio Fusto, Ciro Guarino, Andrea Ventriglia, Paolo Fontana e Carmine Pezzullo. Sulla scia del successo invernale, lo Ziki Paki nell'estate del 1979, si propose anche in versione estiva, con una discoteca allestita nel complesso turistico "La Siesta" di Castelvolturno, gestito dagli indimenticabili Mariolina e Biagino Marchesani. Lo Ziki Paki e' una delle tante storie nel passato della nostra città, piacevolmente custodire nei ricordi di chi le ha vissute.