Ha detto bene don Gianluca, il parroco della chiesa del Sacro Cuore nel rione Carlo Santagata: "Non c'è differenza tra chi abita qui e chi nel centro storico, siamo comunità e dobbiamo dimostrare, cosi come stiamo facendo, di essere una sola famiglia, legati dalla solidarietà, dall'altruismo, insomma considerare casa la nostra parrocchia". Ed il sacerdote si sta facendo apprezzare, molto, per il suo modo di fare, vicino alla gente, alle persone del suo quartiere. Ed è festa nel rione, tradizioni che rinnovano il nostro genius loci. L'occasione di quest'anno ricorda una festa antica, tipica, ed ha riproposto la solenne processione non solo del venerato simulacro del Sacro Cuore di Gesù, ma anche della sacra effigie di S. Antonio, così come si svolgeva cinquant'anni fa, almeno dalle reminescenze degli anziani del quartiere. E don Gianluca non si è perso d'animo, coinvolgendo gli Accollatori capuani in un itinerario che ha percorso strade, vie e viuzze giù alla Pierrel, cosi come in modo nostrano indentifichiamo la zona all'ingresso meridionale di Capua. La festa in onore del Sacro Cuore non ci lascia indifferenti rispetto all' amorevole e mai sopito ricordo di don Umberto D'Aquino, che organizzo la prima ricorrenza agli inizi del 1950, quando fu eretto il monumento lungo la sponda del Volturno.
Don Umberto D'Aquino fu il promotore, ed anche chi si adoperò per la costruzione di una nuova chiesa nel rione Carlo Santagata.
Ovviamente, il tempio fu dedicato proprio al Cuore di Gesù. L'esigenza di costruire una chiesa alla periferia sud della città era prerogativa assoluta, e di ciò si rese consapevole don Umberto, avendo recepito le istanze dei residenti, quelli dell'immediato dopoguerra, che però da li a poco sarebbero aumentati in numero esponenziale con la cellulosa prima e la casa farmaceutica poi. Don Umberto si batté a lungo per la realizzazione dell’edificio sacro e, dopo circa 10 anni, nel 1958 la chiesa fu terminata. Era il 2 febbraio di quello stesso anno e l’arcivescovo della Diocesi di Capua, mons. Salvatore Baccarini, la dedicato' al Sacro Cuore di Gesù. La chiesa del rione Santagata è semplice nei lineamenti architettonici, circondata dal sagrato, dove si è svolto uno spettacolo piromusicale, altrettanto semplici gli interni con le venerate effigie del Sacro Cuore, della Vergine Immacolata e S. Antonio. Ora, però, c'è un punto di ascolto che con don Gianluca ha dato una nuova dimensione alla comunità rionale, che si arricchisce sempre più di nuove risorse, come la congrega e le molteplici attività di socializzazione. La festa di quest'anno rappresenta il compedio di un lavoro quodidiano della comunità parrocchiale, ma anche un rinnovato impegno ad andare avanti, per cancellare definitivamente steriotipi che tali restano.
Bravo don Gianluca.