Lei, la protagonista, è una giornalista, è una bella e piacevole firma, prima de "Il Mattino", ha diretto anche la redazione di Caserta del prestigioso quotidiano fondato da Matilde Serao ed Eduardo Scarfoglio. Manuela Piancastelli ospite a Capua, per presentare, nella chiesa Longobarda di San Salvatore a Corte, il libro "Napoli, zuccaro&cannella. Cibi e vini da favola nel Cunto de li cunti". Un sabato di cultura da non perdere, organizzato da "Capua il Luogo della Lingua festival", con la direzione di Giuseppe Bellone per Terra di Madri, scrittrici a Capua.
L'incontro avrà inizio alle 19 e sarà diretto e coordinato dalla giornalista Mariamichela Formisano, foto a lato ndr. La Piancastelli pubblica il suo lavoro per Valtrend editore, le illustrazioni sono di Giusy Ghioldi.
Manuela Piancastelli, dicevamo, è giornalista attenta e raffinata, saggista, ma è anche "vignaiola", termine coniatole da quando con Peppe Mancini, il marito, che è stato anche sindaco di Capua, si è dedicata allo studio dei vitigni autoctoni della piana del Volturno, ed alla produzione di Pallagrello e Casavecchia, con l'etichetta Terre del Principe. Il libro racconta dei cibi, dei vini, dei sapori della Napoli del primo Seicento, la dominazione spagnola ed una realtà che vedeva contrapposti sazi ed affamati. L'autrice, pur dedicandosi a ben altra attività, continua a produrre interessanti articoli e saggi pubblicati da importanti riviste nazionali, trattando argomentazioni legate soprattutto all’enogastronomia. Il libro che si presenta a Capua, trova fonti di ispirazione da Giambattista Basile, che la Piancastelli aveva già studiato, soprattutto per la tesi di laurea in Lettere moderne. Il libro è piacevole, accompagna il lettore negli usi e le tradizioni della cucina napoletana, esaltando, tra l'altro, la Napoli capitale della dieta mediterranea.
La Piancastelli ripercorre il periodo del vicereame spagnolo, ancor prima quello Angioino ed Aragonese, con le differenziazioni anche di carattere alimentare.
Ecco allora la minestra maritata, il migliaccio, gli struffoli, la pastiera e le pizzette dolci. Protagonisti anche i vini, il Greco di Tufo, il Lacrima, la Falanghina, l’Asprinio, l’Aglianico. Il periodo è sicuramente propizio per una rivisitazione delle pietanze di casa nostra, la Piancastelli, a Capua, accompagna appassionati e cultori in un viaggio attraverso la cucina napoletana dei tempi passati, ma sempre attuale, per chi ha la fortuna di poter essere protagonista ai fornelli o commensale alle ricche e generose tavole che, soprattutto in questo periodo, saranno una autentica apoteosi di sapori.