"Comme Barbarea accusi Natalea ”, un adagio antico, comune, qui a Capua, dove la Santa è venerata soprattutto tra i dipendenti dell'antico spolettificio. Barbara è la protettrice di chi lavora a contatto con il fuoco, gli esplosivi, ma anche dei marinai ed ovviamente dei vigili del fuoco, degli artificieri. Se si considera, poi, la presenza in città dello stabilimento del Pirotecnico, allora vengono fuori storie ed aneddoti che culminano nelle celebrazioni sostenute dai credenti, con amabilissime espressioni devozionali. La storia dell'opificio cittadino predilige le fonti testimonial dirette, che per questa giornata narrano delle celebrazioni all'interno dello stabilimento, con la immancabile presenza dell'Arcivescovo, Pastore della chiesa di Capua.
Anche quest'anno, purtroppo, la pandemia ha ridotto a mera ricorrenza ogni sorta di celebrazione pubblica, ma il ricordo del passato, è sempre vivo nel cuore di quanti hanno prestato la propria opera specialistica all'interno della fabbrica capuana.
L' occasione è propizia per affidare il cuore generoso alla Venerata, affinché liberi tutti da questa pandemia. Ci sono foto che rappresentano i fasti celebrativi sin dagli anni cinquanta, che culminavano con la processione del simulacro della Santa, attraverso le stradine interne del pirotecnico, dove al seguito, una folla commossa di operai e dei rispettivi familiari, accompagnava il percorso liturgico con devozione e fede. Ed è proprio quest'ultimo sentimento, che è stato da sempre trasmesso anche alle nuove generazioni, che forse non hanno mai ascoltato quel simbolo acustico, la "tufa" che segnava l'ingresso e l'uscita degli operai dal lavoro e che si riproponeva in occasione di Santa Barbara. Gli operai più anziani, oggi in quiescenza, ricordano con commozione i festeggiamenti, che spesso erano altisonanti, con la presenza di musici ed artisti di fama nazionale. L'angiografia della Santa non è ben definita, ciononostante, risulterebbe che, la martire, abbia avuto come suo carnefice il padre, tale Dioscoro, che le riservo' sevizie imperdonabili, perché la stessa non volle mai abiurare la fede al cristianesimo. Dio puni' la scelleratezza del genitore colpendolo con un fulmine e facendo trasformare il corpo in cenere. Nel cuore dei capuani, anche oggi, il ricordo dei tantissimi operai, che con la loro maestria, hanno rappresentato la precisione nell'opera lavorativa, le cui risultanze, spesso, sono state testimoniate con autentici capolavori artigianali.