Il 26 di Luglio è la festa di Sant' Anna, "A vicchiarell", così come in modo amorevole la chiamano i casertani, tanto devoti alla mamma di Maria, Patrona della città capoluogo. È una venerazione semplice, genuina da parte del popolo credente. I riti si susseguono in molte realtà, piccole e grandi, con la solenne processione del venerato simulacro. C'è fervente attesa per il giro in città della beneamata Patrona, a Caserta, portata su un artistico carro dagli Accollatori, che vantano una antichissima tradizione tramandata da generazioni. A Capua, non è da meno, dove nuclei familiari acclamano con intenso spirito devozionale la partecipazione alle celebrazioni liturgiche, che culmineranno martedì con la solenne processione della sacra effigie.
Nei tempi passati erano altisonanti i festeggiamenti lungo le sponde del fiume Volturno, dove i "ciummaiuoli" di Santa Caterina si affidavano alla Mamma Celeste chiedendo buoni auspici e si rendevano protagonisti nel rinnovare tradizioni con fervente spirito devozionale. La processione era, ed è il tripudio di una festa cara e partecipativa. Al tempo, il Volturno era teatro di iniziative popolari, tra cui i giochi antichi alla "limata", immancabile il concertino e le luminarie. Sant'Anna è venerata nella chiesa di Santa Maria in Abbate, ovvero San Leonardo o S. Anna. La zona è quella a nord della città, all'inizio di via Roma, in tenimento dell'antico quartiere di Santa Caterina. Il luogo di culto è particolarmente bello, anche se di una naturale semplicità, soprattutto nella facciata.
La chiesa è a tre navate, intervallate da cinque colonne per lato. Molto probabilmente, come già affermato dagli architetti Angerio Filangieri e Giulio Pane, la parte retrostante doveva fungere da sede monastica. La chiesa, infatti, era una dipendenza dell'Abbazia di San Vincenzo al Volturno. I festeggiamenti di quest'anno, dunque, martedì ventisei di luglio con la Santa Messa alle 19, per poi dare corso alla Processione con la Venerata icona, portata a spalla, come consuetudine, dagli Accollatori dell'Associazione Cattolica di Capua, che con una consolidata esperienza, raccolgono i sentimenti di una comprovata devozione. Nel corso della peregrinatio, gli Accollatori non priveranno, anche in questa occasione, di riportare il simulacro in chiesa con il tradizionale "doppio passo", marcia distintiva dei protagonisti. Ed anche quest'anno non mancheranno i tantissimi fedeli, che saranno presenti per omaggiare la Santa, che si propone nell'artistico simulacro, che in realtà non ha particolari attributi iconografici, ad eccezione delle vesti: un manto verde sopra una veste rossa, ed un velo sul capo. Il verde è il colore della speranza e della primavera e simboleggia la rinascita, il rosso invece è simbolo dell’amore, quello coniugale e quello materno. Il velo dai colori chiari, bianco o oro, simboleggia la nobiltà d’animo. Considerata la narrazione sulla vita della Santa, dalla quale nacque Maria, madre di Gesù, partorita in tarda età, pertanto risulta quanto mai opportuna la scelta adottata da Don Gianni Branco, di sollecitare proprio nella parrocchia, la nascita ed una notevole attività di socializzazione per uomini e donne della "terza età ", che animati da un gruppo di volontari hanno trovato un centro accogliente e generoso di iniziative. Ecco, allora, anche la festa dei nonni.
Foglie "Di Lauro"