Si avvicina la Pasqua di Resurrezione e nella città di Capua ritornano, finalmente, i riti Santi. Venerdì prossimo, primo di aprile, la processione "In Penitenza". Il simulacro dell'Addolorata dalla chiesa della Maddalena sarà portato dagli Accollatori nella Basilica Cattedrale. Il venerdì successivo, la "Processione di Gala". La Beata Vergine, tanto cara al popolo credente capuano, farà ritorno nella sua chiesa. Venerdì Santo, quindici di Aprile, a mezzogiorno, in piazza dei Giudici "L'incontro", a sera, la Mamma Celeste accompagna il Figlio, Cristo Deposto, accollato dalle giovinette, dalla Cattedrale alla chiesa di Santa Maria Maddalena. Il beneplacido della CEI autorizza la ripresa delle celebrazioni in pubblico. Sarà un periodo di riflessione e preghiere, per salvare il mondo dalla pandemia e dalla guerra che sta dilaniando i fratelli Ucraini. Seguiremo i suoi passi, l'accompagneremo nel percorso che vorrà, abbiamo la necessità di sentirci come Lei. La ricerca dell'amore per il prossimo dovrà essere la nostra meta. I dedali e le viuzze saranno il percorso di "penitenza" che faremo insieme a Lei, guardandoLa negli occhi, fissi, supplichevoli di pietà. "La mia terra, la mia casa, la mia luce, i miei affetti, le mie speranze, il mio lavoro, quante ricchezze sono mie ed io mi accorgo che sono cose mie solo quando mi vengono meno !" (Don Umberto D'Aquino) .Saranno ore per riflettere sul nostro modo di essere credenti, sul rapporto con la Fede, quella vera, fatta di "Servizio". Servire il prossimo, considerare gli "ultimi" come fratelli. Sporcarsi le mani con la fatica, consapevoli di essere utili alla causa dei deboli. Saranno ore per le vie della città antica, il tempo che la Madonna impiegò per ritrovare suo Figlio appena condannato dagli uomini. E di fronte al mistero del dolore, al mistero della morte, del peccato ancora presente nel mondo, nonostante la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, l’unica icona che ci dà risposta è Cristo Crocifisso. "Pensate al dolore innocente o al domandarsi “Perché Signore?”. Non ci sono risposte umane. (Salvatore Visco, Arcivescovo). Le diremo le nostre cose, Le sussurreremo le nostre misere pretese, chiederemo di tutto, ignorando la Sua pena, ignoranti di capire il perché, consapevoli però, che ogni volta che ci rivolgiamo a Lei, abbiamo la certezza di avere il conforto della Madre, che sotto la Croce accoglie Giovanni come suo figlio e in Giovanni accoglie ciascun di noi. E quando saremo in quella piazza, allora Le diremo: "...non ti serbiamo rancore. Non è Sua colpa, se non capiamo il Suo linguaggio, la sua logica. C'è stato un solo...sbaglio da parte Sua, creare un essere così piccolo e chiuso fra tanti limiti. E da parte nostra quello di avere peccato e distrutto tutta la sublimazione che egli ci aveva dato gratuitamente". (Don Umberto D'Aquino). Amore per la nostra città, la certezza di ricostruire lo spirito di appartenenza e di fratellanza mai sopito dal tempo.Amore e vicinanza per chi soffre in silenzio, per gli "ultimi" e tutti coloro che si vedono privare della propria dignità. Prepariamoci con giusto tono a questa grazia.