Paolo Romano1Paolo Romano, ex Presidente del Consiglio Regionale della Campania, con alle spalle una solidissima esperienza politica di consigliere regionale (tra mandati al suo attivo) e una partentesi di consigliere comunale, il più votato nella tornata elettorale de 1997, è stato il primo ad ufficializzare la sua candidatura a sindaco nella città di Capua. In questa intervista, l’imprenditore offre alcune riflessioni sulla sua discesa in campo come leader di una delle coalizioni che si proporrà al giudizio degli elettori il prossimo 12 giugno.

 

Innanzitutto volevo chiederle quali sono le ragioni che l’hanno spinta a candidarsi a sindaco delle città di Capua


La mia esperienza politica è iniziata a Capua, città che mi ha dato molto in termini umani, professionali e politici. Avendo avuto la fiducia degli elettori sia come consigliere comunale nel 1997, durante la cui consiliatura rivestii il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale e per tre volte come consigliere regionale, l’ultima con il delicato ruolo di Presidente del Consiglio Regionale, penso sia giusto mettere a servizio di questa splendida città l’esperienza e la competenza maturata, certo che questa città saprà ancora offrirmi una ricca possibilità di crescita personale e politica.


Cosa ritiene indispensabile per amministrare una città con tanti problemi come Capua?

L’elemento fondamentale per essere un buon amministratore è certamente avere maturato una consistente esperienza politica, perché per fare l’amministratore ci vuole competenza politica. Se stessimo alla prova del cuoco, sarebbe richiesto essere un esperto di ricette m essendo chiamati a guidare una città con tante anomalie, sono richieste esperienza, competenza oltre che tanta volontà e idee chiare.


Quale è l’elemento principale che caratterizza la sua coalizione?

Come anticipato durante la conferenza stampa di presentazione della mia candidatura, la mia è l’unica coalizione omogenea, composta da uomini e donne moderati di centro, che non si è trasformata in un porto di mare, raccogliendo naufraghi, dispersi della via maestra, sognatori provenienti da opposte coordinate politiche, che vanno dalla falce e martello alla fiamma tricolore.


Quindi lei non ritiene valida la proposta di una coalizione variegata, fatta di esperienze politiche diverse?


Il dialogo è uno degli elementi principali per amministrare una città; dialogare con tutte le forze politiche è fondamentale, oltre che prova di rispetto della democrazia, perché è giusto coinvolgere tutti. Ma una squadra va composta con chi ha le tue stesse idee, con chi ha maturato esperienza in ambienti uguali o molto simili ai tuoi. A livello personale, io ho rapporti di estrema cordialità con tutti e tre i candidati a sindaco ma come non posso immaginare la trasformazione dal bianco al nero, sono certo non possa esserci una squadra di governo che abbia al suo interno uomini del PD con quelli di Fratelli d’Italia. In tal senso, la coalizione del centro sinistra che si è definita progressista e che dovrebbe avere come guida il PD, mi sembra poco progressista e molto poco di sinistra, raccogliendo persone che provengono da altre aree politiche che nulla hanno a che vedere con questa area. Mi sembra un tutti dentro, modello De Luca, con lo sguardo o meglio l’orecchio rivolto agli annunci dei mercanti del tempio provenienti dal mare.

Lei dissente dal modello di coalizione di Adolfo Villani quindi così come da lei inteso?

Come detto, io ho ottimi rapporti con i candidati sindaco, quindi anche con Villani, a cui riconosco esperienza e competenza politica. Ma non posso esimermi dal ritenere che la sua coalizione sia un’immagine di anomalia politica di sinistra, considerati i trascorsi di chi ne è a capo e vedendo che sta ospitando tutti, e vedendo tra i cesellatori di questo progetto anche soggetti non capuani, che nulla sanno dei problemi di questa città.

Ha provato a fare sintesi tra le coalizioni di centro destra che con lei tenteranno di essere eletti come sindaco?

Se mi permette la domanda ha un errore di fondo, perchè le altre due coalizioni non sono moderate di centro destra ma hanno a loro interno anche persone prevenienti da aree completamente lontane dal centro, rendendo impossibile o poco credibile la trasformazione dal bianco al nero come detto prima. Ovviamente ho provato a verificare se esistessero gli elementi per arrivare ad una sintesi e non essendo giunti ad un risultato ritengo che quuesto primo turno possa servire come una sorta di primarie


Quindi lei è pronto a sottoscrivere un accordo politico in caso di ballottaggio?


Assolutamente sì, quindi da subito chiedo che ci sia un patto tra i tre candidati di ispirazione moderata e posso dichiararmi disponibile a sostenere Fernando Brogna o Carmela Del Basso in caso di un eventuale ballottaggio in cui uno dei due dovesse contendersi la fascia tricolore con Villani. Ovviamente riterrei giusto, se condivisa tale proposta, che Brogna e Del Basso assumessero da subito lo stesso impegno laddove a dover contendere con Villani sia io.

 

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